venerdì 28 ottobre 2011

Yes, I'm still alive.


Non ho particolare voglia di spremere le meningi per pensare ad un'immagine, ad una canzone, ad un titolo... Ma volevo rispolverare un po' 'sto posto, e quindi eccomi qua.



I visitatori direi che sono al 99% casuali, e forse l'aspetto più interessante di questo blog, oramai, è leggere le parole chiave che portano i più svariati tipi di ignari cibernauti da queste parti.



Ma, come sapete, sono piuttosto affezionata a questo blog. Si è sorbito, insieme, un tempo, ai suoi lettori abituali, gran parte dei problemi, e sembranti tali, che mi affliggono.



Mi sono accorta che le novità non sembrano essere mai abbastanza. Ma meno male che ci sono, sennò a quest'ora chissà dove sarei. Il lavoro non so come procederà, e al momento la situazione è alquanto critica, ma voglio sperare bene, voglio pensare positivo.

Nel frattempo mi sono anche iscritta a scuola guida, alla buon'ora... È un progetto che mi piace e mi stimola. Nonostante qui non si navighi nell'oro, non credo me ne pentirò.



Mi fa un po' sorridere come i più grandi tormentati dall'amore, dai sentimenti e dal mal-di-vivere, trovino opportuno sindacare sulla mia vita. Per scherzo, certo. Ma intanto lo fanno.

Lo so, sono diversa. Il fatto che tormenti più voi di quanto tormenti me, credo la dica lunga. La mia volontà è, udite-udite, mia, ed è a dir poco ridicolo, arrogante e presuntuoso che qualcuno pensi di saperne di più di me al riguardo. Vorrei che, per una volta, dimenticaste quel paio di cifre che è la mia età e, ancora di più, quel paio di cifre che è la vostra età, e provaste semplicemente a capire che ognuno ha esigenze diverse, che il fatto che voi siete nati prima di me non cambierà nemmeno tra millemila anni, ma questo non deve, o non dovrebbe, farvi pensare di essere superiori a me, in nessun modo, nemmeno in amicizia, nemmeno per scherzo, nemmeno per un consiglio.

Vi faccio un esempio molto pratico: volete darmi un consiglio? Ma io lo apprezzo tantissimo. Bene. Provate ad iniziare con un: "secondo me", piuttosto che con un: "sono più grande di te, vedrai che un giorno mi darai ragione". Perché se continuate a fare i maestrini, tra qualche anno nemmeno ci parleremo più. E sì, la sto facendo tragica, ma alla fine non è né più né meno del modo in cui funzionano le cose nella realtà.

Fidatevi - voi di me - che non ho nessunissimo problema, ed anzi, mi piace trarne beneficio, quando riconosco che una persona ha qualcosa da insegnarmi. Ma vi assicuro che voi non siete nella posizione adatta. E vi assicuro ancor di più che questo fattore non dipende dall'età.



Ora mi sono rotta il cazzo di scrivere qui, quindi per ora vi saluto. Come ho detto all'inizio, non mi va di pensare ai vari, bellissimi, fronzoli, quindi per una volta mi concederò il lusso di buttare qualcosa un po' così, nonostante l'umore non sia terribilmente sotto le scarpe.



Alla prossima!