venerdì 26 giugno 2009

TAO

Va bene, e dopo cancellature presunte e poesie mai cantate, questa volta mi dedicherò ad un avvenimento che non posso esimermi dal citare qui su questo blog: il concerto (annullato) di Katy Perry!




Non andrò nei dettagli, perché poi alla fine dettagli non ce ne sono, e la sensazione di benessere che sento quando sto coi miei amici non può e non ha bisogno di essere scritta.




È solo che mi sentirei in colpa se non citassi questa cosa qui, e allora... sappiate che il 23 giugno mi sono alzata alle 6.40 e due ore e mezza dopo ero su quel trenino che è partito verso la mia adorata Milano...




Sì, perché Katy Perry avrebbe dovuto suonare all'Idroscalo quella sera, e noi volevamo la prima fila, niente di meno, ovviamente. Io e Nick la prima fila l'abbiamo avuta. Eravamo da soli, davanti a quel palco; abbiamo toccato con mano le transenne e l'aria che ci separavano da quel sogno. Molta fantasia. Katy, però, a Milano c'è venuta solo per riposare in un letto d'albergo, tra una medicina e l'altra, talvolta una pizza.




Katy Perry eating a pizza






La sua mancanza si è sentita... TANTO! Ma ci sono persone speciali che abbiamo la fortuna di conoscere noi e solo noi... non tutto il mondo, non i giornalisti, non la prima persona per strada dall'altra parte del globo... solo NOI. Ed è questa, ragazzi miei, la fortuna più grande... non diamola mai per scontata, non sottovalutiamo i tesori che abbiamo nella nostra vita, perché sono ancora più preziosi, sono nascosti, sono solo nostri.




Questo era per dire che, nonostante la grande delusione data dall'annullamento del concerto, posso dire che il 23 e il 24 giugno 2009 sono stati due giorni coi controcazzi per me, in cui mi sono divertita un casino e durante i quali avrei voluto tanto premere il tastino "PAUSE", ma, come sempre, non c'era...
Ci riproverò la prossima volta che sarà, come dico sempre, "non presto, prestissimo!"...




Intanto Katy, su Twitter, ha promesso ai suoi fans italiani che si rifarà e che sta cercando di fissare un'altra data qui in Italia... Speriamo. Nel frattempo, speriamo anche che la prossima volta ci pensi due volte prima di suonare sotto la pioggia ghiacciata della Germania, specialmente se il giorno dopo ha un concerto qui in Italia!






P.S.: Spero che, dopo aver letto questo mio post, sia abbastanza evidente cosa intendessi con il titolo che gli ho dato... ;)

mercoledì 17 giugno 2009

lunedì 15 giugno 2009

Te

Te, solo te, per sempre te.




Miraggio"






Non so come sia successo, ma mi hai rapito anima, corpo e cuore come nessuno mai. E adesso sto sentendo quella razionale follia di chi ha la consapevolezza del male che si sta facendo, del dolore che si sta infliggendo con ogni secondo che passa.




Non chiedermi perché, non chiedermi cos'ho, non chiedermi di lei... Perché tutto questo non c'è, tutto questo è illusione, tutto questo sei tu...


Sei la fotografia che vorrei avere scattato, la poesia che vorrei avere scritto, la musica che vorrei avere composto.


Sei la vita che vorrei vivere, con te, insieme a te, per te, in te.






Sei il sogno irraggiungibile che io rincorrerò per sempre, fino allo stremo, fino alla morte. Ma tu sei Vita... e le nostre strade parallele.




Ti osserverò, continuerò ad osservarti, da lontano... e allungherò la mano, per cercare di raggiungerti, di toccare i tuoi capelli, le tue mani, il tuo viso. Ma tutto ciò che sentirò sarà solo il vento che si sbatte violentemente sui miei palmi, le mie dita, a rinfacciarmi quanto lui sia libero, senza catene, di tutti, per tutti.




Te, nient'altro.




Te.

giovedì 11 giugno 2009

I don't know how a heart beats... but I sure know how one breaks

Hai strappato un pezzo del mio cuore e l'hai gettato via, senza nemmeno guardarlo. Fa male, ma non lo saprai mai. Mi hai uccisa, ma non lo saprai mai. E non lo saprai mai perché non era tua intenzione. Tu non sai, non puoi sapere cosa c'è dentro di me: non te l'ho mai detto. E come posso io odiarti, dimmi, ti prego, come posso odiarti, se tutto ciò che hai fatto è stato volermi bene? Come posso dimenticarti? Come? Perché?




purple rose






Vorrei avere avuto il coraggio... Vorrei averti detto quello che era giusto che ti dicessi... Vorrei non averti mentito quella dannata sera... e invece l'ho fatto. Forse le cose sarebbero andate diversamente. O forse no. Forse sarebbero andate peggio, chi lo sa... Ma, sicuramente, non sarei qui a chiedermi come sarebbero andate.


Perché mi farei del male da sola altre mille volte, piuttosto che non sentire nulla.


E invece sarà esattamente quello che dovrò fare... non sentire più nulla... sperando che quel pezzo di cuore che mi hai così facilmente strappato diventi insensibile e smetta un giorno di fare male.




Vorrei avere le parole, quelle grandi, per poterti circondare di quello che di me bellezza in fondo poi non è.




E invece non ce le ho quelle parole. Forse non ho nemmeno quelle piccole in questo momento. Non ho nulla, in questo momento. Solo un grande vuoto. Il vuoto del silenzio... della consapevolezza di un attimo che aspetti, ma speri non arrivi mai, e lo continui a scacciare lontano dai tuoi pensieri, via, lontano... ma poi arriva... inesorabile, arriva. E non rimane altro che il vuoto, di quelli che, presto, si colmeranno di un'enorme tristezza. Quella tristezza di cui vorrei parlarti, ma non posso. Non posso. E anche se potessi, a cosa servirebbe ormai?




Ma tanto io non sono degna di te... Tu sei un essere troppo speciale, meriti di meglio... meriti IL meglio... Spero solo che tu l'abbia realmente trovato.




Ti amo, ma non lo saprai mai.

venerdì 5 giugno 2009

Dialogate Con Me

Greenpeace






Sono appena tornata da un colloquio di lavoro con Greenpeace per l'unica posizione salariata (e quindi non di volontariato) che offrono: il dialogatore.


In pratica si tratta di fermare la gente per strada e cercare di ottenere più donazioni possibile (è l'unica loro fonte di sostentamento: non accettano soldi da istituzioni, imprese, governi... nessuno, solo da singoli individui).


Un lavoro difficile, che ha bisogno di entusiasmo, fiducia in sé stessi ed una forte spinta ideale. Un lavoro - che non fa per me.




Eh sì, perché la spinta ideale c'è, ed è tanta, ma purtroppo da sola non basta. Per quanto mi sforzi, è inutile nascondermi che ho difficoltà ad approciarmi con perfetti estranei... specialmente per strada e quando si tratta di ottenere donazioni.




Dubito di ricevere quella chiamata stasera. Ma sono contenta di averci provato, comunque... di essermi messa in gioco, almeno. Devo ammettere che è una sensazione alquanto nuova per me.




Vabbè, non vi annoierò ulteriormente... Volevo solo rendervi partecipi di questa mia piccola grande novità, sempre se qualcuno legge ancora questo blog, anyway.




Mi raccomando, sostenete Greenpeace, che sono dei gran bravi ragazzi. Potete fare attivismo anche online, si chiama cyberattivismo. Si tratta di iscriversi alla loro newsletter e ricevere materiale da loro come petizioni da firmare, banners da esporre, etc.... Io lo faccio da parecchio tempo e, almeno quello, mi riesce abbastanza bene.




Un abbraccio a tutti, che in 'sto periodo mi sento davvero pucciosa da diabete. Ho bisogno d'affetto... di riceverlo, ma anche di darlo. Se state leggendo queste righe è molto probabile che siate quella che io chiamo "la mia People", e allora a voi va il mio pensiero, un abbraccio stritoloso gigante ed un bacio, con o senza lingua (dipende da CHI siete nello specifico).




Ciauz

giovedì 4 giugno 2009

Sfogo Random

Oggi c'ho un po' d'inquietudine... Di quella che ogni tanto (e ultimamente sempre più di frequente) mi piglia... Di quella che mi fa venire la scimmia di mollare TUTTO e TUTTI, o meglio, tutte le certezze (che poi sono la cosa più dubbia che ho) e andare ALTROVE, verso qualcosa di nuovo, verso posti e persone che mi tolgano da questa palude dall'acqua più che stagnante.




Palude






Eppure sono sempre qui. Irrequieta al massimo, con la voglia di spaccare tutto, di fare casino, di prendere un treno, di correre di notte, di farmi piovere addosso, di ubriacarmi, di urlare, di leggere, di parlare, di fare tante cose che non sto qui ad elencare, ma ci siamo capiti.




Sì, la mia città mi sta stretta. Sì, il mio attaccamento ai dettagli nella totale noncuranza delle grandi, grandissime cose, mi sta ancora più stretto. E sì, ricordo che vi avevo preannunciato un post su un fetish molto particolare, ma è meglio che vi informi che no, non si tratta di un fetish sulle seghe mentali schizofrenico-depressive e che il destino ha avuto altri piani per questo secondo post; me ne scuso. Vi prometto che ve ne parlerò presto...




Intanto, non ho bene un'idea di dove questo post volesse andare, so solo che avevo bisogno di scrivere e ho voluto farlo qui, perché in fondo, anzi, in primis, un blog è questo: sfogo interiore. Poi, ovvio, c'è sempre spazio anche per le cazzate, le quali sono fondamentali.




Che altro dire... Ho dubbi, tanti dubbi. Confusione... Non molte risposte... E, sarò ripetitiva, ma mi sta stretta la mia attuale condizione. Mi sembra di essere uno stuzzicchino sottovuoto, un pesce senza branchie, un elefante con pantaloni taglia 38...




Vorrei davvero SBATTERMENE LE PALLE, e vorrei davvero che me ne importasse almeno UN MINIMO. Non riesco a fare nessuna delle due cose. Non so come cazzo sia possibile, ma non sto né qua né là, esco da tutte le regole logiche e reali.




Boh, non lo so... È un periodo così, potrei dirmi... Ma sono 21 anni di "periodo così"; sto cominciando anche a rompermi le palle.




E scusate lo sfogo non-sense.

mercoledì 3 giugno 2009

Le Pantofole Coniglio

Ebbene, eccomi qua, al mio primo post di questo blog. Sono emozionata, dico davvero! Sarà che è un mio piccolo grande sogno da diverso tempo, sarà che mi piace scrivere, sarà che ho voglia di condividere un po' di me con la mia People, sarà quel che sarà, ma aprire questo blog mi sta dando un pizzico di felicità in questo momento! :)

L'ispirazione... Aspettavo l'ispirazione per aprire un blog. L'ispirazione di chi scrive un libro, o una canzone, o una poesia. L'ispirazione di chi deve prendere una grande decisione. L'ispirazione di chi, semplicemente, vuole fare qualcosa di bello per sé e, si spera, anche per gli altri, e impegnarcisi.

E così, dopo tanti anni, l'ispirazione è arrivata... Come? Grazie ad un'interessante quanto appassionante discussione con la mia Rossa sulle pantofole coniglio (o bunny slippers se, come me, non disdegnate una spolverata d'inglese anche nelle vostre conversazioni quotidiane).

Sì, proprio loro. Sto parlando di quei cosi simpatici, inutili, belli e pelosi. Sto parlando di queste!:

Bunny Slippers



Adesso ditemi... NON SONO LA FAMIGLIOLA CONIGLIOSA PIÙ BELLA CHE ABBIATE MAI VISTO?!??? *___* Tra l'altro è anche plurigenitoriale: abbiamo due mamme, due papà e i due figlioletti... e scusate se è poco, in quest'epoca di grandi negazioni di diritti!!!

Ma non pensate che le pantofole coniglio siano argomento di poco conto. Tutt'altro! Cercando su Google immagini e opinioni per trarne maggiore ispirazione, è venuto fuori di tutto. Sicuramente se le pantofole coniglio potessero candidarsi alle elezioni, vincerebbero con un plebiscito... Nessun altro oggetto è amato QUANTO loro!

Curiosa, ad esempio, la domanda sul sito di Yahoo! Answers di tale Elefante VI (un nome, un programma!) che si chiede se sia lui a "non essere normale" o se ci sia effettivamente qualcosa di legittimo nel trovare molto più arrapanti le pantofole coniglio rispetto ai tacchi a spillo. Ora, immagino concordiate con me nel dire che quest'uomo debba essere fatto Presidente della Repubblica, ADESSO.
Ma vi lascio alle sue testuali parole:

"Tutti arrapati da minigonne in pelle nera, tacchi a spillo e robe varie, a me in una ragazza mandano in visibilio pigiama con pagliaccetto disegnato, pantofole a coniglio, insomma cose così, a una che mi si presenta così le salterei addosso subito, non sono normale vero?"


Al che susseguono una serie di commenti da parte di donne impucciosite che gli fanno notare, seppure un po' perplesse, quanto questo suo "fetish" sia assolutamente adorabile... (E a questo proposito vi anticipo che il mio prossimo post tratterà di un fetish mooooooolto particolare!).

Questa immagine, invece, non ha bisogno di introduzioni!:

Pantofole



Ora, io questi gioielli morbidosi non li ho mai avuti. MAI. È un'infanzia segnata la mia, vorrei ve ne rendeste conto.
Un po' come lo è incredibilmente anche dal fatto che non ho mai avuto il piacere di immergermi in una di quelle stupende vasche piene di palline in cui perdersi, nascondersi e, forse, anche soffocare... Oddio, quanto mi manca questa cosa!

Ma possiate stare pur certi che, un giorno, i miei desideri diventeranno realtà!
Un giorno, salterò da un trampolino che si troverà nel cortiletto della mia casetta a San Francisco, e mi tufferò, vestita di tutto punto di jeans, camicia e pantofole coniglio (ma niente Ray-Ban che sennò mi si scassano), in un vascone gigante di palline colorate arcobaleno, mentre il mio impianto stereo coi controcazzi probabilmente sparerà a palla "Under The Sea" (♪ in fondo al maaaaaaar, in fondo al maaaaaar ♫)...