lunedì 31 agosto 2009

GAME OVER! INSERT COIN TO CONTINUE...

La mia cara mamma però ha ragione. L'altro giorno mi ha detto: "Che hai? Parla! Non puoi sempre interiorizzare tutto!". Io mi sono lasciata scappare una piccola risata nervosa e poi le ho risposto: "Niente, niente di nuovo, le solite cose"... Già, le solite cose... Che palle 'ste solite cose... C'ho la NAUSEA di 'ste solite cose...




Insert Coin To Continue






E ora non posso nemmeno più sfogarmi qui o da nessun'altra parte. Grandioso. Vabbè, un paio di cose ve le posso dire però. Non so, per esempio... Che mi gira il cazzo che i pop-corn al cinema siano troppo cari. O anche che odio, con tutto il mio cuore, gli ipocriti e i falsi. Ah, che credo di odiare anche me stessa, ma meno degli ipocriti e dei falsi. Che ascoltare musica allegra o upbeat non aiuta abbastanza. Hmmm, cos'altro... Ah sì, che io ogni tanto posso anche andarci in discoteca, ma la cosa alla fine dei conti mi lascia sempre un senso di vuoto come poche altre... Ma un bel pub no?




Vabbè, viva la varietà... Non facciamoci mancare nulla... Sì, poi poco importa se in realtà ciò che hai è di proporzioni microscopiche e tutto il resto ti manca... già.




Ragazzi miei, non so dirvi che cazzo c'ho e se ne uscirò mai. E francamente, nonostante questo sia il MIO blog e non un canale TV per intrattenervi, devo comunque ammettere che mi sono rotta IO per VOI di annoiarvi con queste mie stronzate a tratti pure incomprensibili. Per cui non so... forse chiuderò la baracca per il bene di tutti. O forse la lascerò morire. O forse continuerò a scrivere e fanculo. Caso strano, non lo so...




'Notte, People...






I don't quite know how to say how I feel...


Those three words... are said too much, they're not enough.




Let's waste time chasing cars around our heads...


I need your grace to remind me to find my own.




All that I am, all that I ever was


is here in your perfect eyes, they're all I can see.




I don't know where, confused about how as well,


just know that these things will never change for us at all.




If I lay here, if I just lay here...


would you lie with me, and just forget the world?

giovedì 27 agosto 2009

Hey, Mama!

Permettetemi solo un piccolo sfogo. Io, come ben sapete, sono una grande sostenitrice della sincerità. Ma il caso vuole che io abbia la pecca di considerare importanti anche il rispetto e la riconoscenza.




Respect






Ora, io ho sempre elogiato mia madre, sempre. Da piccola non avevo nemmeno una mia identità vera e propria: ciò che diceva lei valeva anche per me. Ma era una scelta, eh? Non è che lei me lo imponesse. È proprio che io l'ho sempre ammirata, l'ho sempre considerata un gradino sopra tutti gli altri. Non vi nascondo che ultimamente mi stanno venendo dei dubbi che questo abbia creato dei problemini nella mia mente malata, ma tanto si sa, l'imprinting dato dai genitori, CHIUNQUE essi siano, crea dei traumi, sempre e comunque... fa parte del gioco.




Ma non sono qui per annoiarvi con un monologo sulla psicologia infantile, anche perché comunque non ho esattamente le competenze per farlo. Come ho detto prima, sono qui per sfogarmi. Sì, perché la mia adorata mamma, a volte, proprio non la sopporto.




È vero, io non sono esattamente la figlia modello. Non aiuto in casa, il 90% delle volte mi presento tardi a tavola (o a volte manco mi presento) e, al momento, sono pure nullafacente (si spera per poco).


Però è anche vero che io non sono e non sono mai stata una di quelle figlie ribelli che da bambina dà fuoco alla propria scrivania e scappa da scuola, e da adolescente ti risponde con un insulto fra i denti mentre mastica il chewing-gum. Non sono una di quelle che esce di casa non sai bene quando e rientra non sai bene quando. Non sono una di quelle che ti prende per il culo sparlando di te con gli amici e poi facendoti il sorriso quando ha bisogno di 10 €. E potrei andare avanti, ma non voglio rovinare né la mia reputazione, né quella della mia famiglia, per cui mi fermo qui. Ma credo che il succo si sia capito.




Ecco, io chiedo solo rispetto e riconoscenza per quel minimo che a volte faccio, quando mi viene richiesto. Se mi chiedi un favore, ed io ci passo mezza serata a fartelo, se proprio vuoi esprimermi il tuo disappunto, almeno usa una terminologia diversa da "è una cagata", grazie. E per una cazzo di volta, tanto che ci sei, risparmiami il vittimismo e il gioco dei sensi di colpa, grazie ancora.




So che ai più queste sembreranno cazzate, ma: 1) non lo sono, specialmente date le premesse, e 2) io sono sensibile, purtroppo, ahimé.


So anche che queste cose forse dovrei dirle a lei e non spiattellarle qui sul blog, però alla fine io volevo solo sfogarmi e l'ho fatto. Domani è un altro giorno e amici come prima, anche se certi aspetti rimangono sempre.




Spero solo di non aver fatto apparire mia madre come un mostro, perché NON LO È, neanche lontanamente. L'ho sempre definita la migliore madre al mondo... Ora, non so se sia effettivamente così... E i difetti comincio a vederli anche io, come avrete notato... Però è una grande madre, e ne ha passate e ne sta passando tante, questo è indubbio. Vorrei solo che a volte ci pensasse un attimo prima di assumere certi atteggiamenti, tutto qua. Anche perché anche io ne ho passate e ne sto passando tante, e non ho bisogno pure dei drammi in casa.




Scusatemi ancora per lo sfogo, People. Alla prossima!






I try to discover


A little something to make me sweeter


Oh baby, refrain from breaking my heart


I'm so in love with you


I'll be forever blue


That you give me no reason


Why you're making me work so hard




Soul, I hear you calling


Oh baby, please, give a little respect to me

lunedì 24 agosto 2009

Grazie...

Ed eccomi di nuovo qui! Questa volta, però, non sono qui per scrivervi il solito pippone sui miei problemi, sulle mie indecisioni o sui miei pensieri sconnessi...




Questa volta sono qui per dirvi GRAZIE.









Grazie di esistere, grazie di essere nella mia vita, grazie per la vostra presenza, grazie per avermi fatto conoscere i sentimenti, quelli veri, grazie per aver dato un senso alla mia vita, grazie per i colori che solo voi siete in grado di farmi vedere, grazie per le vostre parole, grazie per il vostro tempo, grazie per la fiducia che mi date, grazie per la vostra profondità, grazie per le emozioni, grazie per le risate, grazie per il bene che mi donate, grazie per i vostri sorrisi e per quelli che nascono in me per voi... Grazie di tutto!




Grazie per essere come siete... Non cambiate mai!






E visto che questo è un post speciale per un'occasione speciale... Andrò contro il mio solito non fare nomi, perché anche se Voi sapete chi siete, questa è una dedica, ed io voglio che resti per sempre, anche a chi di Voi non legge questo blog...




GRAZIE...


Sara, Pietro, Luca, Matteo, Enrico, Gloria, Max, Nick, Mauro








GRAZIE


per ogni singolo momento nostro,


per ogni gesto, il più nascosto,


ogni promessa,


ogni parola scritta,


dentro una stanza che racchiude ogni certezza...

venerdì 21 agosto 2009

Dreaming of Ice-Cream Women Far Away...

Oddio... Il mio occhio è appena passato dalla data di pubblicazione del mio ultimo post qui, a quella di oggi che viene fuori quando si passa il cursore sopra l'ora in basso a destra dello schermo. 5 agosto e 20 agosto. 15 giorni. Wow. Bè, c'è da dire che fino a qualche giorno fa ero ancora fuori sede e, nonostante ciò, durante quelle due settimane ho comunque trovato modo di postare un articolo qui, affrontando tutte le difficoltà del caso.




E ora eccomi qui, tornata a casa, confusa quanto prima, con più caldo di prima, e con un filo di abbronzatura più di prima.


Home sweet home. Davvero? Non ne sarei così sicura... Ma in fondo già lo sapevo prima ancora di tornare. Non vedevo l'ora di farlo, ma sapevo benissimo che, allo stesso tempo, tornare a casa mi avrebbe di nuovo, per l'ennesima volta, posto davanti agli stessi problemi, alla stessa routine, agli stessi quesiti, agli stessi luoghi e odori di sempre. Che palle.




Sono proprio curiosa, e allo stesso tempo terrorizzata, di sapere dove sarò tra un anno o anche solo tra qualche mese da adesso. Spero da un'altra parte, spero con gente a posto.




Leaving






Sì, perché la compagnia è tutto nella vita. Non importa dove sei o cosa fai, ciò che conta è le persone che ti circondano. Ne sono fermamente convinta. E allora forse dovrei dare la priorità proprio a questo fattore quando si tratta di grandi decisioni, visto che tanto non sembro avere altre lampadine ad illuminarmi la strada e a dirmi dove andare...




Non ho molte certezze a riguardo, anzi, ben poche... Ciò di cui sono sicura al 100% è che voglio tanta tanta tanta musica, e poca poca poca gente, ma come dico io. E poi voglio la mia chitarra, così è la volta che la imparo a suonare. Ah, e il mio cuscino. Sì, non ne voglio un altro, voglio lui... Sono una sorta di versione un po' più adulta e queer di Linus (e la sua copertina - non potevo non citarla, che sennò poi si sentiva solo). Poi voglio i miei futuri Ray-Ban ed una piastra per capelli. Poi quando sarò diventata cool abbastanza e piena-di-soldi abbastanza, voglio un iPhone, così potrò passare le ore su Facebook, ma riuscire comunque a vivere la mia super-impegnatissima vita stracool. No, vabbè, mo sto sclerando... Ma più o meno i piani sono questi.




Come? Queste sono stronzate e dovrei pensare a cosa fare della mia vita? Magari un lavoro per comprarmi le cazzate che voglio ed un'università da frequentare così non sto ignorante come una capra? Mah, forse c'avete pure ragione. Sì-sì, mi sa proprio che c'avete ragione. Vabbè, ma quello è secondario... o no? La vita è fatta di priorità, direbbe un Magnum con due belle gambe e i capelli fluenti sulle spalle abbronzate di cioccolato che crocchia e si scioglie in bocca.




Vedremo dove mi porta la mia materia grigia...




Ciau, People... Alla prossima!




P.S.: No, non ho bevuto stasera. E no, non ho nemmeno fatto uso di droghe. Come uso sempre dire io, è tutta farina del mio sacco... ;)

mercoledì 5 agosto 2009

Errare è umano, perseverare... non ha senso

Sono le 6.47 e sto scrivendo queste parole a mano su un blocco note. Le trascriverò più tardi a computer, sperando di poterle pubblicare subito sul blog.





Ieri sera sono andata a dormire a mezzanotte perché ero distrutta da un indefinito quantitativo di sonno arretrato, ma la verità è che, alla fine, non ho chiuso occhio tutta la notte, se non per una o due orette scarse.



Il mio lettore mp3 mi ha accompagnato per parte di questa notte in bianco, mentre ora il blocco note sta portando a termine il lavoro in queste prime ore mattutine.



Ormai, col tempo, ho capito che quando mi capitano queste notti "no", è inutile continuare a provarci: non mi addormenterò. I pensieri continuano il loro lavoro, instancabili, e mi portano a conclusioni più o meno conclusive, a propositi più o meno rispettati.





E così eccomi qua, a scrivermi e a scrivervi, perché stamattina ha qualcosa di diverso. Stamattina, in questa campagna desolata e un po' turistica, calda e a tratti gelida, ho avvertito il classico impulso da blog. Quel sempre più familiare e irresistibile bisogno di prendere una tastiera (o qualsiasi valido sostituto offrano le circostanze) e buttare giù tutto quello che passa per la testa, possibilmente senza filtro alcuno.



E allora lasciatemi sfogare un po' di quello che mi è passato per la testa in queste ore.



L'amore. L'amore è tutto, l'amore è niente. Esiste, non esiste, è un'illusione, boh.



Ho preso il cellulare e ho riletto un po' di messaggi raccolti nei mesi, forse anche negli anni.



Piccole pillole d'affetto o presunto tale dalle più svariate persone. Ognuna di queste è per la sua strada adesso, e mi chiedo quanto sia colpa loro e quanto, invece, mia. Ognuna di queste mi ha deluso a suo modo e quindi, alla fine, non m'importa più di tanto.



Ma quando qualcosa finisce ti sembra subito così lontano, e invece non ti accorgi di quanto la sua ombra ti stia ancora col fiato sul collo.





La mia adolescenza, per esempio, è stata un puro inferno. Un conflitto estenuante con me stessa, con gli altri e con il mondo.



Il mio mondo non era in bianco e nero, no. Tanto meno a colori. Il mio mondo era in scala di grigi. Perennemente in bilico tra il vivere e il morire, tra il bianco e il nero, appunto, i quali amavano incontrarsi, sfiorarsi, miscelarsi.



Di quel periodo ricordo tutto e non ricordo niente.



Ricordo il vento. Fortissimo. Quello stesso vento che tutt'oggi amo sentire sulla pelle, trafiggermi, entrarmi dentro, farmi sentire viva.



Ricordo le scale. Tante, infinite scale. Simbolo di una cosa e del suo contrario, sembravano farsi beffa di me che non riuscivo a interpretarle.



Ricordo gli sguardi, le parole, le lacrime.



Ricordo la consapevole volontà di buttare nel cesso i miei sogni, il mio futuro, la mia stessa vita... solo perché avevo paura. Solo perché non mi ritenevo degna.



E adesso? Adesso cosa sto facendo? Non sono forse queste stesse parole a descrivere quello che sono ora, un'altra volta? O forse non ho mai smesso di esserlo.



Non mi sono mai illusa di aver dimenticato il passato. So benissimo che non si può, e comunque non vorrei. Che mi piaccia o no, quel passato è il mio passato, è la strada da cui ho dovuto per forza di cose passare per arrivare dove sono ora e dove sarò domani.



Però, sinceramente, speravo di aver fatto qualche passo avanti in più. Chi mi conosce dice che ne ho fatti tanti. Io dico che non sono abbastanza.





Sapete che c'è? C'è che prima pensavo una cosa. La cosa che, in verità, mi ha scatenato il suddetto "impulso da blog". Pensavo che ho bisogno di andare contro i miei principi. Ho bisogno di vedere a cosa sto rinunciando. Ho bisogno di vita, quella sporca.



Che poi in realtà la vita sporca rientra assolutamente nei miei principi, tranne forse per quanto concerne il sesso senza coinvolgimento, ma ora sto considerando anche quello; vi farò sapere.



Vi starete chiedendo perché. Il motivo è molto semplice: io sembro essere il mio peggior nemico e ostacolo. Continuare a darmi retta e a seguire i miei inamovibili principi non sembra stare portando a chissà quali rosei risultati.



E allora credo sia il caso di provare a cambiare qualcosa, ma non cazzatine come ho fatto finora, dev'essere qualcosa di stravolgente, di completamente inaspettato dal mio essere attuale.





Intanto si sono fatte le 8.24 (il che significa che sto scrivendo da quasi 2 ore; poi mi ci voglio vedere a trascrivere tutto a PC, con una connessione che fa pena e i miei che mi gravitano intorno, ndr) e, wow, ragazzi... non so se capita anche a voi, ma io dopo aver scritto sul mio blog mi sento liberata, come se mi fossi tolta un macigno dallo stomaco o avessi perso 10 chili.



Bè, credo che questa piacevole sensazione sia proprio una delle ragioni primarie per le quali ho sempre voluto avere un blog.



Questa, e la voglia di condividermi un po' con voi (ricordate l'importanza del condividere e condividersi nella vita?)...





Anyway... Non ho idea di quante righe virtuali diventeranno tutte queste paginette di carta... Spero per voi non troppe.





Ora vi lascio... Un abbraccio gigante e alla prossima! :)







(P.S.: Questo, purtroppo, dovrà essere un post senza immagini o testi, data la qualità praticamente nulla dei mezzi che ho a disposizione qui... Ma immaginatevi una bella immagine che vi trasmetta una sensazione di rinascita, unita alle stupende parole de "Il Giorno Di Dolore Che Uno Ha" di Ligabue...)