mercoledì 7 settembre 2011

Goodbye, Summer...


Goodbye Summer



È passato qualche tempo dall'ultimo post... Più di un mese. EuroPride, GaGa, Bon Jovi... la mia estate è stata questo. La mia estate è stata anche trovare un lavoretto. Non è per la vita, ma quale lavoro lo è di questi tempi? Sono contenta di lavorare. E non m'importa molto se lo sto facendo ad agosto. Anzi, forse è anche meglio. L'estate ha sempre avuto un sapore un po' insipido per me, per quanto io allo stesso tempo ne ami la spensieratezza, la temperatura e tutto il resto che le si addice. Lavorare in agosto le dà un po' più di senso.

Per il resto, la stessa solita roba. Ogni tanto mi attraversi la mente. Ogni tanto sei un po' più insistente del solito. Ma vado avanti, non mi concedo di fare altrimenti. Ti amo, ti odio, non ne voglio più sapere, vorrei sapere ogni singolo dettaglio.

Poche serate di svago quest'estate, si contano sulle dita di una mano. Il livello alcolico è riuscito comunque a rimanere più che soddisfacente, per quanto mi verrebbe da dire che in realtà it's never enough.

Settembre è già arrivato, ed io letteralmente non me ne sono neanche accorta. È preoccupante. Più che altro è un'ansia, perché io mi trovo al solito bivio/vicolo cieco/boh in cui mi trovo ogni anno in questo periodo da ormai tre anni a questa parte.

Avere un lavoro è un'ottima scusa (valida, for a change) per procrastinare qualsiasi riflessione a riguardo. Un po' perché effettivamente manca il tempo materiale, un po' perché volendo l'obiettivo è già stato raggiunto. Sì, vabbè, lo so, quest'ultima rende molto poco ed, anzi, fa piuttosto ridere. Però effettivamente presa dal verso giusto è una cosa vera. Hai un lavoro, sei più o meno realizzato, di certo non pensi a cosa fare di forse pseudo-utile per un futuro che non si sa bene se e come arriverà. Ti va bene così... no? No, infatti. Ma il punto è che se riuscivo a trovare scusanti/alibi in condizioni di ozio/passività totale, potete capire cosa sia in grado di fare adesso che ho un lavoro, seppur temporaneo.

Un bacio, carezze, abbracci. Il nulla. E non ho capito bene se non ho voluto io o non ha voluto lei. Ma non importa, immagino che ormai sia già acqua passata. E si sa, di questi tempi l'acqua passa veloce, molto veloce.

Se non altro, ora la mia linfa vitale, la musica, sa veramente di buono. Grazie, casse nuove. Vi amo.

 



In bilico

tra tutti i miei vorrei,

non sento più

quell’insensata voglia di equilibrio

che mi lascia qui,

sul filo di un rasoio

a disegnar capriole che a mezz’aria mai farò...



Non senti che

tremo mentre canto?

Nascondo questa stupida allegria

quando mi guardi...



Non senti che

tremo mentre canto?

È il segno di un’estate che

vorrei potesse non finire mai...