mercoledì 8 giugno 2011

In GaGa We Trust

GaGa EuroPride



Wow, non si può certo dire che di cose non ne siano successe e, soprattutto, non ne stiano succedendo in questo periodo. Vi starete sicuramente chiedendo se la parentesi carefree si sia già chiusa. Bè, la verità è che non lo so nemmeno io. Mi sento molto in bilico. Sospesa sulla onnipresente fune invisibile sul vuoto della vita. Punti minuscoli di bene e di male mischiati tra loro mi attendono a migliaia di chilometri da qui, sotto di me.

Le prospettive sono più o meno le stesse di qualche settimana fa, con diverse aggiunte molto importanti e molto belle, ed anche altre meno belle.



Come non menzionare, ad esempio, l'imminente EuroPride a Roma. Non che sia una novità, sono mesi che ho in progetto di andarci. La novità sta nel fatto che ieri (ormai l'altro ieri, vista l'ora), così, dal nulla, hanno annunciato ufficialmente la presenza all'evento di LADY GAGA (!!!). Ora, non so se l'abbia mai sottolineato più di tanto qui sul blog, ma per chi non mi conoscesse bene (e allora mi chiedo perché stia leggendo queste righe), devo dirvi che io AMO Lady GaGa alla follia. Come musica, come persona, come donna, come voce, come aspetto, come tutto. Potete immaginare dove stia io adesso con la testa...



Credo proprio che sarà un'esperienza senza precedenti e, data la presenza di Lady GaGa e la situazione attuale dell'Italia e della comunità LGBT, anche senza "successivi" (se non esiste una parola adeguata non è colpa mia).

Sì, certo, non si tratta di un GaGa Pride, si tratta di un EuroPride. Ma sarebbe ipocrita non sostenere che, senza la partecipazione di Lady GaGa, l'intero evento sarebbe tranquillamente passato in sordina, così come infatti è stato in questa prima settimana di Pride pre-marcia, prima dell'annuncio su GaGa, e mi riferisco ovviamente in modo particolare ai media italiani, ma non solo.

Si dice sia stata infatti proprio la situazione critica della comunità LGBT italiana a richiamare l'attenzione di Lady GaGa. Gli organizzatori (italiani) dell'EuroPride avrebbero infatti puntato da diversi mesi a Lady GaGa, ma decisivo per la conclusione delle trattative è stato l'intervento delle istituzioni statunitensi, primo fra tutti l'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, David Thorne (sempre sia lodato!).

Insomma, ci troviamo davanti non solo ad un tributo, un omaggio ed una valorizzazione di un evento importante e necessario come il Pride, l'EuroPride precisamente, ma anche ad un vero e proprio atto di beneficenza, di sostegno concreto. Ancora una volta, Lady GaGa ha dato voce a chi voce non ne ha. In questo caso, direi anzi che ha dato un mega-amplificatore ed un microfono a chi non riusciva ad avere neanche un megafono e, per giunta, aveva invece un bel mal di gola.



E poi, e poi c'è anche il concerto dei Bon Jovi; anche lui si fa sempre più vicino. I Bon Jovi in Italia dopo 8 fottuti anni di assenza, 11 se consideriamo solo i tour ufficiali. Anche questa si prospetta un'esperienza da brivido, anche questa sembra proprio essere one-of-a-kind, qualcosa di unico. Richie è uscito dalla rehab giusto in tempo per l'inizio del tour europeo, e quindi sarà presente ad Udine; la paura di vedere i Bon Jovi in Italia senza Richie finalmente sventata!



Ci sono stati anche piccoli movimenti dal punto di vista lavorativo, ma nulla di entusiasmante e, soprattutto, nulla che portasse ad una effettiva conclusione, figuriamoci ad un cambiamento di rotta...

E nel retro della mia testa, si dimena costante la vocina che dice che dovrei studiare. Poi c'è anche quella che dice che dovrei partire. Per non parlare di quella che dice che dovrei fare qualsiasi cosa tranne non fare nulla, come sto invece sostanzialmente facendo adesso. Ce ne sono un po' in realtà, di vocine. Una ogni tanto chiama un nome, sempre il solito nome. Non so con chi ce l'abbia.






Don't hide yourself in regret, just love yourself and you're set!