lunedì 5 aprile 2010

Un altro inizio

Ricominciare...






Ha un sapore strano questo giorno. Quasi ne dimenticavo l'importanza, troppo persa dietro alla parola "Pasqua".


E forse non è cambiato nulla, forse è cambiato troppo. Eppure da allora il mondo non è più lo stesso e il mio cuore è stato in posti che i miei occhi non possono o non riescono a vedere.




Quante parole sono state dette, scritte... quante sono andate perse, dimenticate, ingoiate. E quell'estate mai nata, vissuta nel futuro, come il resto della vita; quelle canzoni troppo belle e spensierate per poter essere ascoltate da me. Quelle strade che forse non esistono e quei racconti che solo nei films troveresti. La nostalgia del mai vissuto e la malinconia di un respiro dissociato, di un battito non percepito.
Quella fusione di realtà e fantasia, presente e futuro, dubbi e certezze. Quella consapevolezza di impotenza, quella sensazione di lucida follia. Quella voglia di scappare via lontano e quei piedi di piombo ancorati all'asfalto. E quelle ore passate e finite chissà dove, lontano da me e da chiunque altro. Quei pensieri insistenti, quelle immagini ingannevoli. Quella leggerezza che non tornerà mai più.
L'alienante trasporto di qualcosa che non c'è. Il mio essere lunatica e il mio vivere al minuto. Quegli attimi di felicità apparente e quel bisogno di evadere, di uscire dal proprio corpo.




Quattro stagioni dopo, le sensazioni sono le stesse. Al mio bagaglio si sono aggiunti una inquantificabile stanchezza, un cassetto pieno di parole dette e non dette (i due tipi accuratamente divisi in due reparti separati che però a volte si mischiano), un filo d'esperienza, qualche bella persona, due libri importanti, una manciata di banconote, un po' di vestiti, una lettera senza possibilità di ritorno e tanti biglietti del treno; il tutto in ordine assolutamente casuale.




E ora la vita mi sta ancora una volta presentando il conto, ed io non sono sicura di quanto, come e cosa pagare. Ma ho il brutto presentimento che, in ogni caso, pagherò. Speriamo almeno che l'investimento ne sia valso la pena. E dopo... dopo si riparte, per l'ennesima volta.




Quando non conosci la tua meta, questa ti appare sempre lontana. Ma quando sei lontano, davvero lontano, ogni passo che farai, qualsiasi sia la sua direzione, sarà sempre verso il tuo obiettivo. E chissà che, avvicinandoti, finalmente non riuscirai a vedere che cos'è...


Intanto, so che devo camminare. Al resto penserò dopo.






Niente mi porterò,


solo vento tra le mani,


più leggera sarò,


sospesa...




Sorriderò prima di andare,


basterà un soffio e sparirò,


forse sarà pericoloso,


forse sarà la libertà...




Solo il cielo avrò sopra di me,


solo il cielo avrò sopra di me...




Ricomincio da qui,


da un'effimera illusione...


Mi risveglio e ci sei,


ancora tu...


qui...

2 commenti:

  1. Eh.... prima o poi un discorsetto dovrem(m)o pur farlo....


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  2. Ed io non vedo l'ora, Luchino... Magari live! Non vedo l'ora... ;)

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